Quando il cibo fa male

Allergie e intolleranze alimentari

Non sempre il cibo fa bene, ma a volte scatena reazioni improvvise oppure, anche senza manifestazioni troppo evidenti, causa malesseri di vario tipo, non solo gastrointestinali.

Si fa però tanta confusione tra allergia agli alimenti e intolleranze, senza dimenticare le decine di test differenti, quasi tutti privi di basi scientifiche solide, che ti propongono diete sconclusionate o di eliminare alimenti per un tempo indefinito.

Se hai voglia di capire meglio, e magari evitare scelte inutili o peggio sbagliate, cominciamo!

Allergia o intolleranza?

Allergia

E’ una reazione anomala del sistema immunitario a una sostanza esterna al nostro organismo, che può essere un alimento (ad esempio crostacei, proteine del latte o frutta secca), un agente chimico o anche naturale, come succede con i pollini.

Il meccanismo è sempre lo stesso: il sistema immunitario risponde in maniera eccessiva con conseguenze che possono essere anche gravi.

Ecco alcuni dei sintomi più comuni dell’allergia a un alimento:

  • Prurito, gonfiore, eczema: può limitarsi a labbra, bocca e gola, o estendersi a tutto il corpo
  • Asma, congestione nasale, problemi respiratori; in casi molto seri si arriva all’occlusione delle vie respiratorie, con sintomi di soffocamento
  • Dolori addominali, nausea e vomito, diarrea
  • Giramenti di testa, shock, calo improvviso della pressione, battito cardiaco accelerato

Ci sono quattro livelli di allergia:

  1. Solo sintomi orali: prurito e leggero gonfiore

    Immagine frutta a guscio
    Noci, nocciole, frutta a guscio a volte danno allergia
  2. Sintomi orali e gastrointestinali
  3. Sintomi estesi a tutto il corpo: tipico il caso dell’orticaria
  4. Sintomi generali gravi e rischio di vita (shock anafilattico)

Per diagnosticare a cosa si è allergici, oltre all’esperienza personale della reazione a determinati cibi, si possono fare test allergologici prescritti dal medico.

La cura è evitare di mangiare il cibo a cui si è allergici e, nel caso di allergie gravi, è indispensabile avere sempre con sè farmaci di emergenza.

E’ importante chiarire che se si è a rischio di shock anafilattico l’unica soluzione è eliminare per sempre l’alimento a cui si è sensibili dalla dieta.

Non esistono in questi casi metodi alternativi e affidarsi a metodi non scientifici o a persone poco competenti è estremamente rischioso.

Ad esempio, fare un periodo di dieta di esclusione totale dell’alimento per “disintossicarsi” e poi provare a reintrodurlo non solo è inutile ma può provocare una reazione ancora più acuta e pericolosa.

Un altro punto è che molti alimenti in teoria privi dell’allergene a volte sono prodotti in luoghi o stabilimenti dove si lavora anche ciò a cui si è allergici; noterai su molte confezioni, vicino alla tabella nutrizionale, frasi del tipo “Può contenere tracce di…”, che avverte della possibile e involontaria presenza di allergeni.

Un caso che ha fatto notizia nel febbraio 2023 è quello della giovane allergica al latte morta a Milano per aver mangiato un tiramisù vegano: era prodotto in un laboratorio dove si preparavano altri dolci con latticini, che lo hanno contaminato.

Intolleranza

In questo caso il sistema immunitario non entra in gioco, ma si hanno comunque sintomi fastidiosi che spesso non vengono messi in relazione col cibo.

Ci sono tre tipi di intolleranza:

  1. Enzimatica, ad esempio la celiachia o l’intolleranza al lattosio dove non funzionano gli enzimi (sostanze prodotte dal nostro organismo per compiti particolari) in grado di scomporre e digerire l’alimento.
  2. Chimico/farmacologica: causata da sostanze chimiche aggiunte o già presenti negli alimenti, come nitriti e nitrati (conservanti nei salumi), glutammato (insaporitore di dadi da brodo e altri preparati), tiramina (presente in formaggi stagionati e vino rosso)
  3. Indefinita

La prima, quella al lattosio o al glutine, è l’unica reazione definita scientificamente come intolleranza, vale a dire un’incapacità dell’organismo di sopportare alimenti specifici.

Nel caso del lattosio, lo zucchero presente naturalmente nel latte, spesso l’intolleranza compare oltre un certo

Immagine di latte e alimenti con glutine
Lattosio e glutine possono dare intolleranza

quantitativo ingerito; ad esempio, si riesce a bere un caffè macchiato ma un cappuccino, che contiene molto più latte, crea dei problemi intestinali.

Col glutine la soglia invece è talmente bassa che la soluzione è una dieta con alimenti speciali che non contengono glutine; sono cibi pronti in cui le farine abituali (in particolare il frumento) sono sostituite con altre senza glutine, come mais o riso.

Il secondo tipo comprende un numero piuttosto ampio di alimenti ma anche materiali che danno diversi tipi di reazione.

Nel caso del nickel ad esempio possono comparire dermatiti da contatto con oggetti o gioielli contenenti questo metallo ma anche sintomi generali (intestinali, neurologici, cutanei) dovuti all’ingestione di alimenti che lo contengono (ad esempio il mais), all’uso di stoviglie contenenti nickel e persino ad indumenti colorati.

Particolare è invece la sensibilità a formaggi stagionati, cioccolato e vino rosso, tutti accomunati dalla presenza della tiramina, una sostanza naturale che può scatenare il mal di testa, a volte accompagnato da agitazione e tremori.

Sul terzo tipo “indefinito” si è sviluppato il vasto settore dei test delle intolleranze, spesso con esami poco affidabili.

Intolleranze alimentari e test

Già dal nome ci si chiede: ma le intolleranze “indefinite” esistono davvero?

In realtà continuare a chiamarle intolleranze crea solo confusione, e forse è meglio definirle come una sensibilità a particolari alimenti quando consumati in eccesso o in un’alimentazione quotidiana poco equilibrata.

Diversi studi infatti mostrano che questa “sensibilità” crea un’infiammazione generale e diffusa dell’organismo, in genere di bassa intensità e che quindi causa un malessere continuo che colpisce varie parti del corpo.

Le conseguenze sono molte e molto varie.

  • Intestinali: gonfiore, diarrea, gastrite, colon irritabile
  • Pelle: eczema, orticaria, dermatiti, psoriasi
  • Sistema respiratorio: asma, sinusiti, infiammazioni respiratorie ripetute
  • Sistema nervoso: mal di testa, difficoltà di concentrazione, sindrome da stanchezza cronica, insonnia
  • Sistema osseo e muscolare: dolori articolari e muscolari, crampi, artrite
  • Sistema genito-urinario: cistiti ricorrenti, candidosi, vaginiti

Ci possono essere anche altre cause che provocano alcuni di questi sintomi, e vanno dal mangiare in fretta e senza masticare bene, al cibo – spazzatura, a squilibri nella dieta.

In questi casi spesso si fanno dei test: ma quali?

Test intolleranze alimentari: sono seri?

Purtroppo sul mercato c’è di tutto, e questo ha creato un senso di forte sfiducia nella serietà di questi metodi, in particolare da parte dei medici.

Molti test non hanno una base scientifica, vengono fatti da personale non specializzato, danno risultati poco chiari e difficili da mettere in pratica perché comportano l’eliminazione dalla dieta di molti alimenti o l’uso di cibi che non appartengono alle nostre tradizioni e abitudini alimentari.

Alcuni poi fanno confusione tra intolleranza e allergia, andando a misurare parametri che non sono degli indicatori precisi o che sono addirittura piuttosto fantasiosi (aura, bioenergia, campi elettromagnetici).

Un test è affidabile se:

  • E’ basato su dati scientifici chiari
  • E’ fatto da laboratori specializzati
  • E’ riproducibile, cioè dare dei risultati certi
  • Da’ uno schema dietetico semplice, chiaro e che abbia l’obiettivo di ridurre i sintomi negativi in tempi brevi

Il test che noi vi proponiamo e che risponde a tutte queste caratteristiche è il Recaller, sviluppato da un medico immunologo, Attilio Speciani.

Come funziona:

  1. In farmacia ti preleviamo una piccola goccia di sangue dal dito
  2. Il laboratorio di Milano invia un corriere espresso che ritira il tuo campione in tempi brevi
  3. Il campione è analizzato da specialisti
  4. Viene redatto dal laboratorio il tuo referto che ci viene inviato via mail in circa una settimana
  5. In farmacia leggiamo insieme il risultato e impostiamo la dieta sulla base del referto; potrai contare sulla nostra assistenza durante tutto il tuo percorso alimentare.

Se hai ancora dubbi leggi il nostro articolo su Recaller Test.

Il test Recaller è l’unico che la rivista Altroconsumo ha ritenuto basato su evidenze scientifiche e su un metodo affidabile.

E’ importante però precisare in conclusione, come già detto prima, che Recaller non è una via adatta a chi ha un’allergia conclamata e pericolosa a un particolare alimento.

In questi casi l’unica via sicura è l’esclusione dalla dieta.

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